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Davide Rinaldo

Davide Rinaldo

“Prega X me” è un Ep formato da 5 brani dove in ognuno di essi compare un chitarrista differente. Carta bianca a 5 musicisti con diverse sonorità che suonano sulle note di Brai e un pizzico di sana pazzia rendono il caos dolce melodia.

I testi espliciti e non solo metaforici sono facilmente equivocabili e caratterizzati da pensieri sconnessi ma maledettamente collegati tra loro da un filo conduttore (raffigurato successivamente in copertina con collage fotografici fatti da un artista di Tokyo in chiave Erotico-malinconica).

Taglienti perlopiù, cantanti in rima con toni forti e irriverenti vogliono arrivare dritti a chi li ascolta regalando loro una spettinata di capelli a suon di chitarre distorte. Il collage (come scelta di concept) è la traduzione visiva perfetta di ciò che l’artista definisce “Confusione Interiore”.

Intro (chitarre soliste: Andrea Sciuto)

A tratti Ambient apre l’Ep. È una traccia strumentale che vuol far notare sin da subito la sua vena malinconica con vocalizzi urlati sotto archi riverberati. È l’incipit del romanzo in cui l’artista si diverte a dipingere in chiave musicale malinconici avvenimenti.

“…Io in quel momento ero contraria ma su due piedi accettai senza pensare alle conseguenze che, con senno di poi avrei evitato con tutta me stessa…”

Prega x me (chitarre soliste: Roberto Vaccari)

Traccia che dà il nome all’intero progetto musicale ha sonorità perlopiù Pop-Punk dai leggeri accenni elettronici distorti nel ritornello.

“… Ricordo che nel mio campo ero la migliore. Seducente ma velenosa. L’amore tossico che ti stringe tra le spine della sua rosa”

Dal cielo cadrà (chitarre soliste: Daniele Matera)

Anche se, sulla falsa riga del brano precedente in questo pezzo è presente lo scratch che dà ironia e freschezza a questo connubio di suoni.

“…tutto cambia. Il vento si è sempre portato via qualsiasi cosa. A volte persino i ricordi….ma non i miei. Neanche le Benzo ci sono riuscite.Ho sperato tanto, ma nulla è accaduto. Sto tutt’ora sperando mi cada dal cielo qualcosa di cui, forse non conosco neanche la vera essenza.”

Tutto tu ( chitarre soliste: Mattia Pifferi)

Vuole essere la canzone più malinconica del progetto. Leggermente diversa dal suo genere riprende con cantato quasi rappato, l’adorazione verso una donna che vive solo ed esclusivamente di se stessa suscitando emozioni mai percepite prima….

“…nero pece e mala vendetta. Si sentivano le grida provenire dal bosco, ma io andrai.Non avevo paura ed ero assatanata, mi sbagliai”

Outro (chitarre soliste:Simone Severi)

Strumentale sensoriale; un esodo poco gratificante per il protagonista. Il migliore che io possa cantare. Distorta ma con dolci fraseggi mi esce dritta dal cuore:

“… io ci ho provato; pensa te come son messa. Ho pregato per me stessa. Fallo anche tu “