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Intervista a Gionathan e MistaB

Intervista a Gionathan e MistaB
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L’R&B italiano indipendente conta fra i suoi moderni poeti un Duo che ve ne canterà delle belle. Mista B & Gionathan con “quell’inconfondibile scioglievolezza” dell’essere…

Intervista a Gionathan e MistaB

Il singolo “L’unico” esce in due diverse versioni, italiano e spagnolo. Oltre alla voglia di espatriare e alle motivazioni personali di Gionathan (si legge che la scelta della seconda lingua sia dovuta alle sue precedenti esperienze lavorative), ci sono anche delle migliori prospettive sul mercato spagnolo rispetto a quello italiano per il genere Hip Hop e R&B?

Nulla si può dare per scontato e nulla è da escludere. Il mercato di lingua spagnola è vastissimo e particolarmente ricettivo verso la musica italiana in generale. A livello di genere, in America Latina in particolare, ritmi e gli stili di origine afro-americana sono molto apprezzati.

Quella dello spagnolo era una strada che volevo fortemente seguire per questo brano e che continueremo, insieme a MistaB, a battere per questo nostro progetto. La voglia di essere internazionali non ci manca, abbiamo delle sorprese in cantiere in tal senso per i prossimi mesi.

Gionathan lancia anche un’altra sfida, quella di far sposare la vocalità “nera” con la lingua e la canzone italiana. Quali sono le maggiori difficoltà che si incontrano al riguardo? Mi fa venire in mente uno come Tiziano Ferro che malgrado il successo viene tutt’ora e spesso criticato per le sue liriche articolate e ben poco naturali. Come riesce un artista ad “accontentarsi dell’italiano” soprattutto per l’R&B?

Le difficoltà maggiori che si incontrano nello scrivere sono dovute alla natura stessa della nostra lingua che, a differenza dell’inglese è più ricca di vocali e quindi (apparentemente) si presta meglio a melodie aperte composte da note lunghe tenute e meno a metriche veloci e ritmiche… sicuramente quando si fà R&B bisogna tener particolarmente conto di questo aspetto e fare molta attenzione al suono delle parole che si scelgono e soprattutto delle consonanti che contengono, ma basta fare delle prove cercando il sinonimo giusto.

Usare l’italiano non è “accontentarsi” anzi, la nostra lingua ha delle possibilità espressive e poetiche che altre non hanno e un vocabolario vastissimo (basta provare a tradurre in inglese quel famoso claim che parla di “inconfondibile scioglievolezza” per rendersi conto di quanto possa essere efficace l’italiano).

Il punto della questione è acquisire padronanza del mezzo per poi piegarlo ai propri scopi; i rapper ci hanno dimostrato quanto anche l’hiphop possa essere credibile se fatto (bene) in italiano ed alcuni di loro sono veri e propri poeti moderni.

A differenza di certo rap, l’R&B (per come lo concepisco io) ha una natura più cantautoriale e prende spunto da entrambe le scuole… Tiziano ne è proprio un esempio ma credo che le sue liriche siano così articolate più per una questione di stile suo personale maturato negli anni che per un’influenza R&B, nonostante (e qui i puristi del genere dissentiranno) a mio avviso i suoi primi 2 dischi e qualche singolo successivo siano stati tra i punti più alti che l’R&B italiano abbia raggiunto ad oggi.

Gionathan, sai che tu e Mista B sembrate quasi fratelli?! Come convive un cantante solista con un produttore così presente?

Ahahah, non siamo fratelli ma abbiamo parecchie cose che ci accomunano. La convivenza non è assolutamente un problema, soprattutto dal momento che abbiamo deciso fin da subito di produrre un disco “a quattro mani”, firmandolo come duo ma tenendo i nostri due nomi e mettendoci artisticamente sullo stesso piano.

Un produttore (o un arrangiatore o un musicista), anche se è una figura non sempre sotto i riflettori è un artista con pari dignità di un cantante e che merita lo stesso rispetto e considerazione. Sarà che anche io ho spesso produzioni (per me o per altri), sarà per il mio modo di concepire l’arte, e la musica in particolare, che la cosa mi è venuta abbastanza naturale. Stiamo parlando di una forma di espressione e di comunicazione, ovvero di qualcosa che è per sua natura condivisione, non sicuramente competizione.

Nonostante ciò la sua è una domanda che mi viene posta spesso, perchè ad oggi questa essenza della musica non viene più percepita in maniera così evidente come in passato anzi, è stata sostituita da un’idea più arrivistica ed egocentrica… e i talent televisivi hanno sicuramente la loro parte di colpa in questo.

Il nuovo disco, “Come sabbia”, un full album di ben 12 tracce + Bonus track viene venduto al prezzo speciale di 4.99 Euro. A cosa è dovuta questa scelta?

La scelta del “prezzo budget” nasce dalla politica discografica della nostra etichetta LATLANTIDE, una realtà che ha per scopo realmente la promozione della musica indipendente, mettendo spesso l’obiettivo lucro in secondo piano (per questo li ringraziamo di aver creduto nel nostro ambizioso progetto).

Io e Mista abbiamo sposato questa politica, nonostante crediamo che il valore reale della musica possa essere tranquillamente più alto, perchè, proprio per la nostra idea di musica della quale parlavamo prima, preferiamo portare le nostre canzoni a 1000 ascoltatori in più (che poi magari vengono a cantare sotto al palco durante il tour) piuttosto che guadagnare qualche decina di euro in più dal nostro lavoro.

Non dimentichiamo però che il prezzo speciale non si ferma alla versione digitale, ma anche il CD fisico viene distribuito in tutti i negozi di musica e nelle grandi catene da Edel a soli 12 euro.

L’incipit dei vostri brani, anche quello più crossover come MAI, finalista fra l’altro per la Plindo Compilation 2014 (complimenti ragazzi!), irrompe al grido di “Mista B rock”, se non ho capito male. Quale sarebbe il tuo Gionathan, se si invertissero le parti?

Grazie dei complimenti, e complimenti a voi per lo spazio e le opportunità che create per la musica indipendente. Il jingle che sentite all’inizio delle versioni videoclip dei nostri brani è “Mista B… Rah!”, la firma, il tag del producer.

Nell’hip hop è uso comune taggare le produzioni (vedi Big Fish o Don Joe), anche per quei producer che cantano o che hanno uno stile così caratteristico da essere riconoscibili anche senza (Timbalam, Pharrell, Quincy Jones)… ma di questo potrebbe parlarvi meglio Mista.

Sinceramente se fossi io il producer non sò come firmerei le strumentali, però probabilmente dovrei farlo, anche perchè quando produco amo esplorare stili e sonorità sempre nuove e collaborare con altri strumentisti, quindi ogni produzione suona diversa.

In ogni caso è un problema che non mi pongo, perchè per ora preferisco scrivere e soprattutto cantare!… e credo che sarà cosi per un bel po’, eheheh…

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