Scopri Biova, la birra artigianale che nasce dal pane recuperato.

Il concept di Biova sta nella produzione di birra artigianale e nel recupero degli sprechi alimentari. Questa startup torinese, fondata nel 2017, concilia infatti le necessità dell’ambiente a quelle del palato.
Le materie prime vengono recuperate dai supermercati, hotel, ristoranti e panetterie. Queste vengono poi lavorate dall’azienda e lasciate fermentare nei suoi diversi birrifici, nel luogo in cui viene raccolto lo scarto.
Infine, il cerchio si chiude con l’acquisto del prodotto finito dal consumatore, inviato all’interno di pratici box.
Dal pane in eccedenza a preziosa risorsa
Ogni giorno Biova raccoglie il pane invenduto, utilizzato per il processo di lavorazione. Il pane può infatti sostituire circa il 30% del malto necessario alla produzione di una birra, così con 150 kg di pane è possibile produrre circa 2.500 litri di birra.
Secondo la Fao si spreca un terzo della produzione mondiale di cibo. Questo significa che si sperperano più di 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti. Riciclare diventa quindi indispensabile per supportare la sostenibilità ambientale.
Ed è chiaro che il riciclo degli scarti è uno dei punti di forza di Biova Bread Beer. Sostituire il pane non utilizzato al malto, permette infatti di diminuire sia gli sprechi che la richiesta.
Come? Non si spreca il pane e si riduce anche la richiesta del malto. Ma tale risorsa diventa così anche disponibile per altri scopi.
Puoi acquistare le birre Biova in alcune delle principali catene di supermercati del Nord Italia oppure online sull’e-commerce dedicato.
L’importanza dell’economia circolare

Quello di economia circolare è un concetto di cui si parla tanto. E ce n’è un gran bisogno: i suoi sostenitori invocano un sistema in grado di sostenersi da solo, quindi totalmente ecosostenibile.
Un aspetto, che può essere sia causa che effetto di questo processo, è una riduzione drastica della produzione di rifiuti.
Da un lato, stimolando la produzione di beni a zero impatto ambientale ed educando i consumatori al loro utilizzo. Dall’altro, studiando modi per dare nuova a vita a cose che invece di essere sprecate o mal smaltite possono trovare nuova vita, magari sotto un’altra forma, come la birra Biova.