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Fridays for future: quando il 15 marzo 2019 qualcosa cambiò nel mondo

Tempo di lettura: 2 minuti

Il primo sciopero su scala globale per sensibilizzare i governi sulla questione del riscaldamento globale.

Fridays for future: quando il 15 marzo 2019 qualcosa cambiò nel mondo
Greta Thunberg, la giovane attivista a capo del movimento Fridays for Future che dal 2018 ha “dichiarato guerra” al surriscaldamento globale.

I Fridays for future, al grido di “chiunque sei, ovunque sei, abbiamo bisogno di te”, hanno raggiunto ormai lo scopo di sensibilizzare non solo l’opinione pubblica ma anche quei governi che da tempo ignoravano il problema del surriscaldamento globale.

Fridays for future: c’era una volta…

Tutto cominciò con Greta Thunberg, una ragazzina svedese di sedici anni che in un venerdì di agosto del 2018 decise di intraprendere la sua battaglia contro il cambiamento climatico. Da quel giorno decise che ogni venerdì non sarebbe andata a scuola e che si sarebbe seduta davanti al parlamento del suo paese armata solo di un cartello e della sua forza di volontà.

Il suo obiettivo era quello di forzare il governo svedese a ridurre le emissioni di CO2 del 15% ogni anno. Niente mezzi termini, un messaggio competente, diretto, forte e chiaro: il pianeta sta morendo.

Con questo messaggio Greta ha ricordato ai governi di tutto il mondo l’accordo di Parigi del 2015 che prevedeva di mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C facendo maggiori sforzi per limitarne la crescita.

Fridays for future: quando il 15 marzo 2019 qualcosa cambiò nel mondo

Uno, tutti, milioni di giovani…

I Fridays for future cominiciarono quindi con la sola Greta e nell’arco di un anno sono riusciti a coinvolgere milioni di giovani e tutti in quel famoso 15 marzo del 2019. Roma, Milano e altre 1796 città nel mondo hanno manifestato pacificamente per sostenere, sensibilizzare e diffondere il messaggio.

L’emergenza ambientale ha portato moltissime persone ad avere una nuova consapevolezza riguardo l’ambiente e le conseguenze che il sistema dei governi indifferenti ha portato al nostro pianeta. Una questione prioritaria, un orologio scandisce gli anni, i mesi, i giorni, le ore ed i minuti che mancano al cosiddetto punto di non ritorno.

Fridays for Future: agire adesso e sempre.

Il cambiamento climatico è una realtà che sta già sconvolgendo gli ecosistemi e le biodiversità che sostengono la nostra vita. Lo possiamo constatare ad occhio nudo.

Se continueremo a bruciare combustibili fossili, a distruggere le foreste, a produrre cibo, a consumarlo o sprecarlo in maniera NON sostenibile, distruggeremo il nostro futuro.

Le iniziative del movimento di Greta Thunberg partono dal basso e si trasformano in forme e contesti diversi ma con ben in mente l’obiettivo: proteggere il pianeta riducendo le emissioni di CO2, principali responsabili del surriscaldamento globale.

There’s no Planet B.

Alcuni dicono che dovremmo trasferirci su un altro pianeta ma forse la verità, come già detto, sarebbe quella di avere una stile di vita eco sostenibile. Influenzerebbe positivamente l’economia e comunque non ci impedirebbe di andare a vivere su un disco volante.

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