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Artisti emergenti, la vostra musica fa schifo!

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Tutto quello che gli artisti emergenti (e autori) non vedono e sentono.

Artisti emergenti, la vostra musica fa schifo!

Già, il titolo di questo articolo potrà far balzare sulla sedia gli artisti emergenti, purtroppo però questa è la triste verità (o almeno lo è al 99,9%). Se vi state chiedendo perchè, nonostante tutti gli sforzi artistici, creativi ed economici, gli artisti emergenti o i nuovi autori facciano una grande fatica a farsi notare, a vendere i propri brani online oppure a coinvolgere più di cinque persone ai loro concerti, il motivo è spesso da ricercare anche nella pessima qualità della loro proposta musicale.

Quando la musica degli artisti emergenti è ben fatta, capita invece che (purtroppo) siano preceduti da un’immagine e da materiale grafico, audio e video davvero (troppo) scadente spesso a causa di uffici stampa, etichette discografiche e produttori terribili.

Giovani artisti emergenti e autori dell’ultimo secondo, non urlate allo scandalo se persino il proprietario del peggior locale del vostro piccolo paese non vi concede il suo pseudo-palco per esibirvi con la vostra band. Non lamentatevi se nessuno vi farà suonare dal vivo o se non troverete le giuste opportunità. Questo è un discorso vecchio e passato, l’unica possibilità per farvi ascoltare prima dell’avvento di internet: adesso è (potenzialmente) possibile far conoscere nuova musica a tantissime persone semplicemente stando di fronte ad un computer.

Tuttavia, avere un account su tutti i social network di questo pianeta, di certo non aiuterà gli impavidi artisti emergenti a raggiungere un pubblico maggiore o a diventare famosi, almeno fintanto che la loro musica non incontrerà il gusto delle persone.

Se i giovani artisti emergenti desiderano davvero colpire il grande pubblico, o una parte di pubblico considerevole oltre alla cerchia familiare, dovranno necessariamente inserirsi anche in un contesto di marketing. La musica, così come avviene in moltissimi altri settori, segue i trend e le mode: pensare di suonare e basta “nonostante tutto” potrebbe portare davvero a poco e alla mera soddisfazione di chi suona.

E per chi pensa che per “farcela” servano (anche) soldi e tanto tempo dedicato alle pubbliche relazioni, niente di più vero: questo è ciò che accade in qualsiasi altra attività che ha la pretesa di diventare anche commerciale.

Considerate che su questa piattaforma musicale o aggregatore di musica indipendente (decidete voi come chiamarla) il 99% delle proposte che ci arrivano venga immediatamente scartato. Significa che solo 1 su 100 si presenta in modo quantomeno “decente” sia a livello artistico, di immagine sia a livello di produzione audio/video.

Chi siamo per decidere cosa è di qualità e cosa non lo è? Nessuno. E il nostro giudizio può naturalmente essere opinabile.

Ma chi sono gli artisti e autori emergenti per credere che tutto quello che suonano e propongono sia oro colato dalle loro mani (anche se non incontra il consenso di nessuno oltre loro stessi) e che per questo debba necessariamente essere apprezzato?

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