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Etichetta discografica (o agenzia) ti odio!

Etichetta discografica (o agenzia) ti odio!
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Questo è quello che avranno esclamato centinaia di migliaia di musicisti tutte le volte che hanno cercato di contattare una etichetta discografica o altro addetto del settore musicale.

Etichetta discografica (o agenzia) ti odio!

Innanzitutto è bene chiedersi se davvero esistano ancora etichette discografiche economicamente forti capaci di affrontare determinate spese di produzione, promozione e distribuzione. Conoscere bene la realtà delle società a cui vorremmo affidare la vendita della nostra musica è un aspetto basilare da non sottovalutare.

Una volta individuata la giusta etichetta discografica (a patto che esista) o agenzia, è necessario sapersi presentare nei migliori dei modi al fine da apparire seri, professionali e soprattutto con le idee ben chiare. Il solito messaggio “Spettabile etichetta discografica o agenzia, con la presente vi invito a valutare la mia musica…” è un KO incredibile e in tantissimi, ancora oggi, ci cascano.

Credete forse che dall’altra parte del computer ci sia qualcuno pronto ad ascoltarvi, valutarvi, chiamarvi e offrirvi un contratto? E a patto che riusciate in qualche modo ad incuriosire il destinatario del vostro messaggio, che tipo di contratto potrebbe mai offrirvi? Solo per recuperare parte delle spese che l’etichetta dovrà affrontare, sarà molto probabile che gli accordi saranno a vostro terribile svantaggio. E nel caso in cui abbiate già prodotto l’album autonomamente, ve lo siete duplicati, avete realizzato un video, un sito e tutto quello che serve per essere commercialmente competitivi, oggi, a cosa serve condividere i futuri eventuali (pochi) ricavi dalle vendite con un’etichetta discografica?

Ad ogni modo, se proprio vorrete contattare qualcuno per proporre voi e la vostra musica, ecco cosa non fare mai in nessun caso.

1. Aggiungere gli indirizzi mail alla propria mailing list senza avvisare i destinatari.

Nessuno vi conosce e improvvisamente si ritrovano iscritti alla vostra mailing list e, ovviamente, non c’è modo di cancellarsi. Alemno inviate una mail per avvisare che avete iscritto quel destinatario alla vostra newsletter! È ancora peggio quando le email citano cose del tipo “questa canzone è diversa da quello che hai sentito l’ultima volta”. “L’ultima volta?” Ma se non ci conosciamo nemmeno?!?

2. Acquistare liste di indirizzi email

Ci sono persone che compilano liste di indirizzi email trovate su internet per poi rivenderle. L’acquisto di questi elenchi è altrettanto ambiguo e controproducente quanto l’acquisto dei followers. Qualcuno ha aggiunto il contatto a qualche lista australiana e ora ho un sacco di email che mi invitano ad eventi in Australia.

3. Inserire tutti gli indirizzi email nel campo A:

Se si invia un comunicato stampa ad una serie di destinatari diversi inserendoli tutti nel campo A, tutti possono vedere gli indirizzi di tutti! Almeno abbiate la decenza di inserire gli indirizzi in copia nascosta (CCN). Altrimenti, guarderemo le liste di indirizzi email per vedere in quali tipi di siti ci avete infilato. Se non ci piacciono, probabilmente non ascolteremo mai la vostra musica.

4. Scrivere oggetti troppo lunghi

Quando si scrive l’oggetto di una e-mail, ricordate che qualsiasi testo oltre le 11 parole sarà probabilmente tagliato fuori dall’anteprima della posta in arrivo.

5. Sbagliare il nome dell’etichetta discografica (o agenzia)

Se si “copia e incolla” il testo di un messaggio in una nuova email per poi personalizzarlo, siatene sicuri e rileggetelo. Potreste aver dimenticato di cambiare il nome del blogger o il titolo del blog. Non è sempre la fine del mondo, ma potrebbe impedirvi di inziare col piede giusto.

6. Inviare solo links musicali

Un link ad un brano su SoundCloud o YouTube ed è tutto. Perché dovremmo cliccare? Chi siete? Non è necessario inviare un’intera (noiosissima) bio ma almeno presentatevi e diteci perchè mai dovremmo ascoltare la vostra musica.

7. Essere troppo informali

Ok, non stiamo parlando di una domanda di lavoro al New York Times, e nel mondo musicale si può certamente essere anche informali. Tuttavia, non è bene essere troppo informali, soprattutto se non si hanno avuto contatti precedenti con la persona a cui si scrive. Non usate inutilmente intercalari, spesso risultano antipatici. E siate educati e gentili (anche nel modo di scrivere).

8. Mentire su quanto amiate la loro realtà

Si capisce immediatamente quando state fingendo di essere un loro follower appassionato. Se non conoscete davvero l’entità a cui state scrivendo, allora non mentite su di essa. Se vi piace davvero, specificare cosa è di vostro gradimento potrebbe essere invece una bella mossa.

9. Spamming

Tutti i componenti della band scrivono a tutti ogni volta che esce una nuova loro canzone, vale a dire 4/5 e-mail sulla stessa canzone ogni settimana. Va bene sollecitare un paio di volte, naturalmente, senza esagerare.

Ti sono stati utili questi messaggi? Lascia un commento qui sotto e discutiamone insieme.

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