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Intervista ai Distilla Dozer

Intervista ai Distilla Dozer
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Conosciamo più da vicino i Distilla Dozer, una band che non passa inosservata.

Intervista ai Distilla Dozer

Abbiamo avuto il piacere di intervistare questa fantastica band, i Distilla Dozer, dal sound internazionale, moderno e davvero accattivante. Siamo certi che questi ragazzi faranno tanta strada perchè oltre ad avere un grande talento sono anche delle persone serie, preparate e pronte per affrontare il mondo dell’industria musicale a testa alta!

Testi in lingua inglese ed influenze straniere. Al di là di gusti personali e tendenze, può rivelarsi una scelta vincente per una nuova band?

Il nostro percorso, fin dalle prime ore è stato da noi paragonato ad una lunga partita a scacchi e proprio come diceva Goethe “Le idee ispirate dal coraggio sono come le pedine negli scacchi, possono essere mangiate, ma anche dare avvio ad un gioco vincente”, è proprio questo che faremo con la nostra scelta di scrivere e cantare in inglese. Molti esperti del settore arricciano il naso e tentano di dirottarci verso la nostra lingua madre per avere qualche possibilità di successo, ma questa è musica, è arte e come tale deve restare libera!

Inoltre la lingua inglese cantata ha una conformazione linguistica che si presta maggiormente alla nostra metrica musicale, per non parlare del fatto che una lingua internazionale aumenterebbe di parecchio il potenziale audience. I nostri testi sono sviluppati da un quinto elemento, che insieme alla band, sviluppa ed arrangia quello che sarà il testo finale del brano.

È sempre sui testi che la musica nasce, si modella e si ispira.

Il genere musicale ElektroDub-Alternative Rock vi ha messi subito tutti d’accordo o si è trattato di un buon compromesso?

Ci ha messi subito tutti d’accordo, ma non è che in fondo ci sia stato un lungo ragionamento, ascoltando le prime canzoni terminate abbiamo notato senz’altro influenze rock e pop che ognuno di noi ha istintivamente convogliato, mescolandoci qualcosa di alternativo qua e la, con l’intento di riuscire a spiazzare l’ascoltatore.

Con “Delust”, il primo brano inedito caricato in rete, che tratta della lussuria, si nota l’utilizzo dell’elettronica e nello special abbiamo voluto provare qualcosa che si avvicinasse alla dubstep, così, per curiosità, ma siccome nessuno di noi è un esperto, si è trattato di giocare e sperimentare un po’ insieme, cercando soprattutto di ricreare suoni e riff dub con strumenti quali la chitarra, il basso ed oggetti particolari.

Chissà se qualcuno ha notato la presenza di una stampante ad aghi molto vecchia, presente per tutta la durata dello special, campionata e trattata proprio per questo scopo…

Anche la scelta del nome in una band indipendente può rappresentare una bella responsabilità. Non pensate? Come è nato il vostro?

È particolarmente bello e appagante lasciare un messaggio in qualsiasi cosa scegli di fare, soprattutto se ti imbatti nella scelta di un nome che accompagnerà la tua band negli anni futuri! Distilla Dozer è venuto fuori in modo molto preciso e sicuro e nello stesso tempo da un probabile errore.

La maggior parte della gente ha visto il film “Matrix” del 1999 dei fratelli Wachowski, ma nessuno ha mai fatto attenzione alle parole pronunciate da Cypher subito dopo aver fatto bere una bevanda a Neo -“La Distilla Dozer, ha due funzioni, sgrassa i motori ed uccide le cellule cerebrali”- (esattamente a 60 minuti dall’inizio del film).

Questo solo nella versione italiana del film, ora l’errore dov’è? La navicella nel film è pilotata da un tizio di nome Dozer, quindi, la bevanda si chiama realmente Distilla Dozer in onore del suo creatore come noi pensavamo? Oppure Cyper intendeva che la bevanda fosse stata distillata da Dozer? In ogni caso questa doppia chiave di lettura ci piace e crea un alone di mistero.

La nostra musica, proprio come quella bevanda ha due funzioni, deve sgrassare i motori ed uccidere le cellule cerebrali!

E le immancabili cover spuntano anche nel vostro repertorio. Quali sono gli ingredienti di cui tenere conto per renderla diversa e altrettanto, se non addirittura perfino più interessante dell’originale?

State parlando di Lullaby dei The Cure?? Addirittura più interessante dite? Andiamo…! Così ci fate arrossire! Dopotutto è solo il frutto di un gioco e si tratta del primo esperimento, ancor prima degli inediti, registrata in camera da letto (come tutte le altre del resto).

Eravamo in cerca di un sound diverso, mai fatto prima da nessuno di noi nelle esperienze precedenti, abbiamo così pensato di trovare una canzone particolare da poter masticare, ingoiare e poi risputare fuori in modo completamente diverso…distillata!

La scelta di Lullaby è stata un caso, eravamo alla ricerca di questa canzone particolare quando una sera spensierata il puntatore del mouse si è fermato su questa traccia sull’intera playlist di iTunes, il resto si chiama Carpe Diem.

Robert Smith l’ha resa impossibile da imitare, ma non era il nostro scopo quello di scimmiottare o ancor peggio distruggere un capolavoro, perciò dopo aver buttato giù le prime idee strumentali (reinventare il giro di basso è stata la prima cosa) e aver lasciato carta bianca alla nostra cantante (sicuri che l’avrebbe resa altrettanto particolare), abbiamo registrato delle take e le abbiamo fatte ascoltare ad alcuni nostri amici, fans sfegatati dei Cure, se ci avessero detto che si trattava di un insulto avremmo lasciato perdere, invece ne sono rimasti colpiti.

Subito dopo la sua pubblicazione abbiamo ricevuto parecchi consensi positivi sia da chi apprezza in modo supremo i Cure, sia da chi non li sopporta (e non chiedeteci perché) e ha trovato nella nostra versione qualcosa di fresco e originale. Successivamente abbiamo girato un home-video simpatico reperibile su youtube.

Si parla di un progetto di sette brani dal titolo “SE7EN”, che tratterà i sette peccati capitali. Cosa vi spinge a parlarne? Ce n’è uno in particolare che ritenete possa accomunare la maggioranza delle giovani band indipendenti italiane?

La nostra intenzione per concludere il primo anno di attività era completare un concept EP di 7 brani, che potesse includere una tematica specifica, e siccome era desiderio della band inserire dei richiami al cinema ove fosse possibile, il film “Seven” di David Fincher è stata la scelta appropriata.

Si tratta di un thriller basato sugli omicidi di un serial killer, che tortura e uccide le sue vittime, affibbiando ad ognuno di essi un peccato capitale. Anche in questo caso abbiamo voluto reinterpretare diversamente una grandiosa sceneggiatura, trasformandola in musica. Nel nostro EP i sette peccati vengono distillati anche dal punto di vista dei testi da una prospettiva particolare, cercando le correlazioni tra gli antichi dogmi ed i giorni nostri. Qualche esempio? Coolest Movie tratta l’accidia, avete mai pensato alla vostra vita come ad un film o uno spettacolo a cui assistere quando avrete i capelli bianchi? Cosa vi piacerebbe vedere? Spetta a voi, adesso, decidere chi o cosa volete essere.

The Rage of America parla dell’ira, dell’odio, della violenza, toccando avvenimenti forti come quello dell’11 settembre. In Freaky Mankind, avarizia, si pensa a come potremmo essere tutti più generosi verso il prossimo, ma come possiamo se facciamo tutti parte di queste pazzo genere umano?

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