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SEAY, il beachwear bello e sostenibile all’insegna dell’economia circolare

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SEAY è un marchio italiano di beachwear nato con un obiettivo chiaro: diventare il brand più sostenibile al mondo.

Seay, il beachware bello e sostenibile all’insegna dell'economia circolare
Un brand di beachwear sostenibile che sta rivoluzionando il settore della moda: ecco SEAY.

SEAY propone un approccio al beachwear sostenibile in cui coscienza ambientale, salvaguardia delle risorse e utilizzo di materiali riciclati si incontrano con moda e lifestyle.

Dall’intuizione di Alberto Bressan e Simone Scodellaro, il progetto Soseaty Collective nasce nel 2019. Già dal nome si esprime il manifesto di questa startup innovativa di Vicenza: S.O.S. + Sea + Society, un gioco di parole che racchiude in sé l’idea del mare e, con essa, il grido di aiuto che arriva dalle spiagge e dagli ecosistemi.

L’approccio di SEAY si basa sulla responsabilità e sulla coscienza ambientale, iniziando dalla filiera produttiva e sviluppando un sistema di economia circolare.

I modelli SEAY: beachwear alla moda e rispettoso dell’ambiente

seay sostenibilità

Sono 2 le caratteristiche principali dei prodotti SEAY: fantasie particolari, con look coordinati lui/lei e sostenibilità ambientale grazie all’impiego di materiali green certificati.

I costumi da uomo sono infatti realizzati in poliestere 100% riciclato da scarti della lavorazione industriale e rifiuti di plastica recuperati dai fondali marini. Per i capi della linea donna si utilizza un filo rigenerato ECONYL, che proviene da rifiuti di nylon come le reti da pesca, e Lycra.

Ideali da indossare insieme alla nostra shopper da mare Floreale UNICA per completare un outfit brioso e colorato.

Una nuova vita per i capi usati

Una nuova vita per i capi usati

Grazie all’ideazione del Modello Re3, SEAY recupera anche l’usato di qualsiasi marca per estenderne il ciclo di vita o per rigenerarlo e quindi riutilizzare i materiali che compongono i capi non più indossabili. A seconda delle caratteristiche estetiche e funzionali dell’usato raccolto, i capi vengono rivenduti attraverso la cooperativa no profit partner del progetto, oppure donati per essere riutilizzati. In alternativa, se la qualità dell’usato non è ottimale, il tessuto verrà rigenerato in filato per la produzione di collezioni future.

Un importante sostegno all’economia circolare

Il 90% della produzione è made in Veneto per ridurre l’impatto ambientale. Produrre a km di distanza avrebbe infatti aumentato le emissioni di CO2 a causa della movimentazione della merce.

L’attenzione del brand verso la sostenibilità è a 360 gradi: i capi dell’azienda si trovano all’interno di un packaging compostabile e biodegradabile che si decompone in circa 90 giorni nei rifiuti organici.

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