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Viaggio nel sacro bosco di Bomarzo, il magico parco dei mostri

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Un cammino fra natura e arte nel sacro bosco di Bomarzo, uno dei parchi più suggestivi d’Italia.

Viaggio nel sacro bosco di Bomarzo, il magico parco dei mostri
Scopri il magico Parco dei Mostri, denominato anche Sacro Bosco o Villa delle Meraviglie di Bomarzo, in provincia di Viterbo.

Il bosco di Bomarzo, conosciuto come Parco dei mostri, è un luogo unico nel suo genere, a metà tra un museo e un parco artistico.

Si trova in Italia, in provincia di Viterbo. La sua nascita è attribuita al committente Pier Francesco Orsini, detto Vicino. Un signore illuminato, che nel 1550 incaricò l’architetto Ligorio Pirro di disegnare un vasto teatro mitologico colmo di riferimenti e opere grottesche, compiuto in seguito nell’arco di trent’anni e per lungo tempo abbandonato.

La rinascita di questo luogo di meraviglia

La rinascita di questo luogo di meraviglia

Nonostante il cortometraggio del 1948 di Salvador Dalì ed un elegante documentario, “La Villa dei Mostri”, di Michelangelo Antonioni, il Sacro bosco è stato recuperato da due privati.

Giancarlo e Tina Severi Bettini nel 1954 acquistarono infatti i terreni e, a proprie spese, fecero recintare l’area, dissotterrare e ripulire le opere, riducendo la folta vegetazione cresciuta nella totale incuria ed eliminando ciò che non rientrava nel disegno originario. Hanno ricomposto i resti delle statue, ristabilito i sentieri e riportato le opere all’antico splendore.

È quindi grazie ai coniugi Bettini se il bosco incantato continua ad accogliere ancora oggi i numerosi e affascinati visitatori che lo percorrono.

Un’esperienza unica e sorprendente

Oggi esiste una struttura che conserva e gestisce il Parco dei Mostri al meglio, aprendolo al pubblico.

Una volta entrati, la mente si incanta trasportata in un mondo unicamente costituito da creature fantastiche e da edifici originali. Il tutto immerso in una fitta vegetazione e corsi d’acqua che contribuiscono alla percezione di trovarsi racchiusi in un luogo magico.

Il fulcro centrale dell’intero percorso è il volto di un grande orco che si presenta ai visitatori con occhi sgranati, narici dilatate e bocca spalancata, dalla quale spuntano due denti appuntiti, e sul cui labbro superiore è incisa la scritta “Ogni pensiero vola”.

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