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Jamie e le fragilità emotivo-mentali nel nuovo singolo

Jamie e le fragilità emotivo-mentali nel nuovo singolo
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Il rapper marchigiano di origini tunisine Jamie fuori con “Disastro”.

Jamie e le fragilità emotivo-mentali nel nuovo singolo

Jamie, dopo aver emozionato ed affascinato pubblico e critica con il debut EP “Legami”, torna a dar voce alle cromie del cuore in “Disastro” (distr. Artist First), il suo nuovo singolo.

Una vera e propria missione quella del giovane artista classe 2002, iniziata dal trepidante intreccio tra un’indomita urgenza espressiva personale ed il lascito della sorella maggiore Ilaria, sensibile e brillante attivista contro la stigmatizzazione sui disturbi mentali prematuramente scomparsa.

Volto a scuotere e svegliare le coscienze degli ascoltatori su tematiche appartenenti alla sfera emotiva e alle molteplici fragilità che connotano l’universo psichico di tutti noi, che release dopo release si concretizza in un percorso discografico capace di lasciare il segno, oltre ogni parola, oltre ogni etichetta di genere e stile.

Dall’enfatizzazione dei sentimenti e delle ombre più oscure in grado di esorcizzarsi soltanto attraverso la loro accettazione al desiderio di rivalsa su un mondo di cui facciamo parte ma da cui troppo spesso veniamo e/o ci sentiamo esclusi, Jamie si racconta senza filtri con la voce dell’anima, utilizzando come amplificatore del proprio sentire un pop-punk che, impeccabilmente imbastito dall’abilità del fidato producer Echoes, risuona come un grido di aiuto, ma anche di libertà, che scandaglia per sovvertire schemi e convenzioni.

In questo nuovo singolo, emblema della sensazione di inadeguatezza che attraversa il nostro tempo e ristagna silente tra le insicurezze e le pressioni sociali di una collettività sempre più incline all’individualismo, Jamie tinge con gli acquarelli della sua spiccata emotività promesse e fallimenti, che si susseguono in una disputa scandita da vibranti riff di bassi e batterie.

«Io mi sento diverso» e «anche oggi son vuoto e vorrei morire adesso», sintetizzano sin dall’attacco la necessità di liberarsi da una gabbia sensoriale, un oblio interiore connaturato da quel vacuo che racchiude tutto e tutto ci impedisce di affrontare con la serenità e la determinazione che non possono coesistere in un cuore pregno di desolazione e sensazione di fallimento.

Ma nello scorrere del pezzo, così come in quello della vita, Jamie fotografa l’evoluzione delle proprie percezioni che, mediante l’esperienza quotidiana e la consapevolezza non soltanto di limiti e paure, ma anche delle capacità personali e dei punti di forza, lo conduce a sentirsi fiero di se stesso – «sono un disastro fiero di esser me» -, conscio delle proprie mancanze e dei propri difetti, ma al tempo stesso determinato a progredire, aspirando a divenire, giorno dopo giorno, una persona migliore – «oggi non sono un disastro, guardami mamma, ho superato quell’esame in cui non ce l’avevo fatta» -.

Come in un vero e proprio sogno ad occhi aperti, in cui posti dinanzi ad uno specchio costringiamo noi stessi a scorgere i riflessi delle nostre debolezze e dei nostri timori, “Disastro” ci mostra l’importanza di comprendere e accettare ogni nostra fragilità per destabilizzare e dissipare tutte le ombre che l’avvolgono, rendendola, ad ogni scorcio e da ogni prospettiva, una peculiarità su cui far leva per avvicinarci sempre di più alla persona che vogliamo diventare.

“Disastro” riconferma la sensibilità e la levatura artistica di Jamie, un giovane cantautore che si distacca dai vezzi e dalle sommarietà di una società in cui le fragilità personali vengono additate come diversità da sopprimere, avvolte da veti, tabù e commisurate alla stregua di capricci, dando forma, anima e voce ad un percorso artistico in cui ogni peculiarità diventa parte integrante di un cammino in e di crescita, di un universo nel quale ciascuno di noi può sentirsi libero di esprimersi per ciò che è in quel momento, senza giudizi e senza timori.

A cura di Elisa Aura Serrani

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