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Come arrivare al successo con la musica?

Come arrivare al successo con la musica?
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Molte band e artisti si chiedono come arrivare al successo. Qui alcuni consigli per essere subito sulla buona strada.

Come arrivare al successo con la musica?

Come arrivare al successo nel campo discografico? In rete si possono leggere, ascoltare e vedere migliaia di opinioni su questo argomento. Quasi sempre però si percepisce una sorta autocommiserazione dei musicisti che troppo spesso attribuiscono la colpa agli altri. È questo è spesso il modo più semplice per alleviare le propri colpe.

Già molto tempo fa avevamo riportato un articolo che parlava dello stesso argomento, soffermandosi semplicemente ad evidenziare il problema senza affrontarlo (leggi qui). Adesso però vorremmo vorremmo provare ad analizzarlo più nel dettaglio.

Abbiamo pertanto selezionato una serie di affermazioni trovate sul web che vorremmo commentare con voi. Cosa ne pesate?

È tutta colpa dei talent…

Il male di tutti i mali, tutti si accaniscono contro talent! Sono solo karaoke, uccidono la musica, non è roba per artisti, etc. etc. I talent sono semplicemente un mezzo per vendere in TV intrattenendo il pubblico, generando quindi una serie di introiti per le aziende che decidono di investire sul progetto. Un’azienda sceglie come impostare un certo tipo di business e attua tutto ciò che le è possibile al fine di generare profitti. In questo caso la musica è un modo per generare profitti. Non c’è nessuna arte. Si utilizzano i talent semplicemente per vendere, un’operazione di marketing come tante altre.

Voi vi sentite più artisti o commercianti?

Non ci sono opportunità…

In realtà ce ne sono a migliaia di opportunità, specialmente da quando esiste internet. Chiunque può ascoltare la vostra musica da qualsiasi luogo del pianeta. Cosa impensabile solo fino a poco tempo fa. Questa è un’opportunità enorme. Provate a chiederlo alle band che avevano un progetto discografico prima dell’avvento di internet.

Spesso però i musicisti sono i primi nemici di se stessi; non riescono a porre la giusta attenzione sulle varie opportunità offerte dalla rete e non possiedono quasi mai una fanbase solida in grado di crescere come numeri e interazione. Questo è ciò che, in momento storico come questo, può fare la differenza tra voi e gli altri progetti discografici, quindi prestate a questa aspetto molta attenzione (si è molto faticoso…)

È impossibile suonare dal vivo…

Onestamente, se ci trovassimo nella condizione di gestire un locale, cercheremmo solo di generare dei profitti con la musica dal vivo. In qualsiasi modo, cover band oppure no. Del resto, la sola passione per la musica non è sufficiente a pagare tasse, personale, fornitori, etc. Il musicista con il proprio progetto discografico non riesce proprio a garantire un riscontro economico adeguato. L’unica arma a vostra disposizione è quella di avere avere un seguito davvero importante di fan altrimenti è troppo difficile chiedere un cachet, o meglio, è impossibile mettersi nella condizione in cui il gestore del locale intraveda attraverso il vostro show un business reale. Meglio una cover band (che molto spesso creano anche un vero show nell’intento di imitare “quelli veri”) o il DJ Set …

Nella vostra azienda preferireste avere un dipendente simpaticissimo ma che “ruba lo stipendio” o uno antipatico che lavora assiduamente e che magari genera più profitti?

Gli hobbisti, i professionisti, i semiprofessionisti….

Bla, bla, bla… Se mettiamo le mattonelle a casa di un amico, rubiamo il lavoro ai piastrellisti professionisti? A ognuno il suo. Se fossimo una produzione televisiva per esempio, vorremmo avere a che fare solo con i musicisti professionisti per mille motivi: preparazione, professionalità, dedizione, puntualità, gestione fiscale, etc. Se gestissimo il pub della periferia (con tutto il rispetto), andrebbe bene chiunque purchè costi poco e porti tanta gente, se è bravo ancora meglio.

Se il musicista professionista si trova a competere per conquistare gli stessi spazi dell’hobbista forse tutta questa grande differenza non c’è… non vi pare?

Artisti o businessman…

Bla, bla, bla… il musicista è una figura “professionale” che sa svolgere il suo lavoro alla perfezione. Per esempio, un pianista professionista sa suonare tutto: dalla canzone pop con gli stessi tre accordi alla “nona sinfonia” di Beethoven. Non ha limiti, è meno influenzato dai gusti artistici personali. Ha studiato molti anni per una professione e probabilmente suonerà come turnista, per produzioni televisive, cinematografiche, etc.

L’artista è un musicista che però sceglie una strada diversa, seppur suonando lo stesso strumento musicale del professionista. Attraverso la musica comunica con il mondo. È prima di tutto un’esigenza personale che può avere un riscontro anche economico quando incontra i gusti degli altri. Oppure, se desidera trasformarla in un lavoro, può modificare o stravolgere la propria arte musicale per incontrare i gusti degli altri.

Tu cosa ne pensi?

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