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Boavista: “Prima di dormire”

Boavista: "Prima di dormire"
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“Prima di dormire” è il come back dei Boavista, un viaggio emotivo-esistenziale nel cuore del nostro tempo.

Boavista: "Prima di dormire"

Hanno affascinato pubblico e critica con l’intenso inno d’esordio pop-rock “Ruggine” e con il debut album intriso di suggestioni “Lì dove ci sono le stelle”, ed ora, a distanza di quasi 4 anni dal sognante “ll mondo che vorrei”, i Boavista, band bolognese che ha fatto della fusione tra sonorità incisive e tematiche sociali la sua cifra stilistica, torna in radio e nei digital store con “Prima di Dormire”, brano che segna l’inizio di un nuovo emozionante capitolo nella loro carriera, riconfermando un’ineccepibile abilità nel fondere la ribellione tipica del rock all’attualità del nostro tempo.

Scritto, composto e arrangiato dagli stessi Boavista e prodotto presso l’LB Studio, “Prima di Dormire” si avventura oltre i confini della musica per trasformarsi in un viaggio emotivo ed esistenziale, distinguendosi per la sua profonda riflessione sulla responsabilità ed il rispetto individuale e affrontando la complessità della vita contemporanea, puntando i riflettori sul ruolo personale all’interno della società.

Una finestra sull’anima della band, un ponte che collega il cuore degli artisti a quello degli ascoltatori: con una delicatezza che tocca l’intimo, ma che riecheggia nell’universale, la traccia è un invito a navigare in se stessi, a scoprire e meditare sull’impronta che lasciamo nel tessuto sociale, esortandoci ad una nuova consapevolezza del nostro impatto sul mondo ed esplorando la disconnessione tra i detentori del potere e la gente comune.

Questa esplorazione sonora, matura e ricca di metafore avvincenti, sollecita a comprendere come i nostri atti e le nostre scelte influenzino il delicato equilibrio tra l’individuo e la collettività.

In un contesto sociale in cui discrepanze e disparità sembrano prevalere, “Prima di Dormire” diventa una bussola emotiva che guida gli ascoltatori attraverso la tempesta verso una riva di comprensione e connessione. Un richiamo all’azione per riscoprire l’umanità condivisa, nel silenzio rivelatore che si fa spazio in ciascuno di noi prima di chiudere gli occhi alla fine di un quotidiano sempre più frenetico.

Sin dall’apertura evocativa – «Sei un povero diavolo con in mano un miracolo, fermo solo al semaforo pensi al prossimo ostacolo» -, i Boavista dipingono un’esistenza in bilico tra disperazione e speranza, una realtà in cui gli individui cercano il proprio posto in un mondo che spesso li ignora.

Questa immagine funge da preludio ad un cammino interiore, diventando il riflesso di chiunque abbia mai sentito il peso dell’alienazione e dell’ansia per il futuro. La critica ai detentori del potere, ritratti dalla band come distanti e avvolti in un’aura di presunzione, si infittisce di sfumature, dipingendo un quadro a mezz’aria tra realismo e distopia in cui il concetto di “pensiero unico” diventa simbolo di una chiusura mentale che minaccia l’individualità, soffocando le voci e i pensieri divergenti.

Questo passaggio del testo non è soltanto un’accusa, ma un appello vibrante alla consapevolezza e al cambiamento, un invito a scuotere le catene dell’indifferenza per ricercare un dialogo autentico e costruttivo all’interno della comunità.

Attraverso queste linee, i Boavista riescono a toccare corde profonde, avviando una conversazione che va ben oltre la musica, indagando le dinamiche di potere e la ricerca di un senso in un’epoca di incertezza e ricordandoci l’importanza di trovare il nostro posto e di lottare per le nostre convinzioni in un’era che troppo spesso ci relega a semplici osservatori.

Il ritornello, con la frase-mantra “Prima di dormire”, si tramuta in una cattedrale di riflessione dove ognuno è chiamato a valutare la propria esistenza sotto la luce cruda della verità, un momento di introspezione e autovalutazione che ci ricorda il potere salvifico e catartico della redenzione personale.

Questo momento musicale non è solo un ponte tra le strofe, ma un invito a fermarsi, a considerare l’impatto delle nostre azioni sul tessuto sociale che ci circonda, enfatizzando la necessità, non soltanto per la classe dirigente, ma per ciascun essere umano, di riflettere sulle proprie azioni e responsabilità, nel tentativo di riconciliare i propri doveri verso se stessi e il prossimo.

Un richiamo a riscoprire i valori più alti dell’esistenza nelle ore silenziose che precedono il sonno, un tempo sacro per meditare sui nostri doveri verso gli altri e verso il mondo.

A cura di Elisa Aura Serrani

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