
Utilizzare il Live Twitting per promuovere o seguire un evento
Twitter è il social del “microblogging”: grazie ai suoi 140 caratteri si postano notizie veloci, aggiungendo link di altri siti, immagini e tanto altro. Uno dei modi per promuovere o seguire un evento è il #livetwitting, agevolato dalla velocità in cui si posta su Twitter. Per chi suona in un gruppo o lavora per una radio o un’etichetta, saper utilizzare l’arte del #livetwitting può essere molto utile.
Fare #livetwitting
L’hashtag #livetwitting spiega benissimo cosa vuol dire: si twitta in diretta (live) su qualcosa che stiamo seguendo. Si può trattare di un corso, di un evento, di una trasmissione tv o appunto di un concerto.
Di solito, durante un concerto, i musicisti sono impegnati sul palco a suonare e quindi, finchè non si trasformate in divinità indiane con otto mani, durante un loro live non potete twittare ma potete farlo prima o dopo. O potete farvi aiutare dal vostro community manager.
Usa l’arte del #Livetwitting per raccontare le tue emozioni e quelle della tua band prima di iniziare un concerto, per raccontare la città in cui stai suonando, le prove del soundcheck e poi finito il concerto, usalo per postare qualche foto dal backstage o di ringraziamento.
Attraverso l’integrazione delle foto e di link di Vine o Soundcloud, puoi postare davvero quello che vuoi, ma tieni a mente di scrivere buoni contenuti o i tuoi fan non sopporteranno i tuoi tweet spammosi.
Quando si fa livetwitting?
Puoi usare sempre il #livetwitting, soprattutto in occasioni importanti per te e la tua carriera, come per esempio durante la registrazione di un album, mentre giri un video o stai partecipando a un’intervista radio o video.
Attraverso il tuo racconto, i tuoi fans saranno più coinvolti.
L’arte del #livetwitting ha poche regole:
- condividi contenuti interessanti per i tuoi fans
- condividi qualche foto
- usa la tua creatività
- non esagerare con i tweet
- coinvolgi ed emoziona
Parliamone
Tu fai livetwitting? Cosa ne pensi? Raccontaci la tua esperienza qui nei commenti.
A cura di Sara Stella