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Writings On The Wall: il nuovo libro di Gabriele Marciano

Writings On The Wall: il nuovo libro di Gabriele Marciano
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Writings on The Wall è il titolo del nuovo libro di Gabriele Marciano che esplora i significati racchiusi nella celebre opera dei Pink Floyd

Writings On The Wall: il nuovo libro di Gabriele Marciano

Cosa leggere, cosa scrivere sul muro di Waters? Questo lavoro, disinteressandosi alla cronaca e alla biografia, vuole esplorarne sia la superficie (la consistenza sonora e narrativa), sia il valore simbolico, enigmatico, condensato in un mito senza tempo.

È il contenuto evidente a rendere raggiungibile quello profondo. Inutile riferirsi all’uno escludendo l’altro: interessante è ciò che sta “dietro” al muro, ma anche ciò che è visibile a tutti. Lo sguardo stratificato dell’autore vuole anche stabilire le coordinate del muro all’interno del reticolo culturale contemporaneo e, via via “zoomando”, nella cultura di massa e nella discografia dei Pink Floyd: il muro di Waters è l’unica struttura creata dall’uomo che sia visibile dal lato oscuro della luna.

Nel caso di The Wall, il convergere dei diversi linguaggi (quello intuitivo, emozionale ed astratto della musica, e quello semantico dei testi) in una sola forma, stratificata e straordinariamente densa e polisemica, crea un mondo che è possibile esplorare senza stancarsi e senza perdersi, perché ogni cunicolo porta al suo centro, al suo panorama disperato di mattoni bianchi, sempre in bilico, come una sfinge, fra l’immobilità e la distruzione.

Il libro Writings on The Wall vuole esplorare i significati dell’opera in sé, guardando anche agli angoli più remoti, e da un punto di vista originale, ma anche allargare lo sguardo allo sfondo dove ancora muove i suoi passi. Si disinteressa della cronaca, del “making of”, dove questi elementi non si allaccino ad aspetti sostanziali, e guarda ai rizomi che collegano il concetto centrale alla cultura, al pensiero, al senso comune, inoltrandosi nella filosofia, nella psicologia, nell’estetica, con un approccio “dal basso”, privo di compiacimento intellettuale e sapienziale.

Il capitolo più esteso è dedicato alla follia; nell’opera, nella discografia dei Pink Floyd e nei Pink Floyd (e il riferimento a Barrett non è casuale). Ecco perché la prefazione dello psichiarta Andrea Raballo, e i disegni (solo apparentemente) schizofrenici del pittore Gianfranco Russo.

Chi è Gabriele Marciano?


Psicologo e psicoterapeuta, lavora nella sanità pubblica, occupandosi prevalentemente di stati mentali a rischio. Conduce corsi di arte-terapia ed è responsabile editoriale della rivista Il Politecnico. Ha pubblicato un libro di teoria estetica (Sguardo, Forma, Verità, 2019), raccolte di poesie, saggi e articoli di vari argomenti, testi per il teatro e la satira, e alcuni CD come cantante e autore di musiche e testi con la band Fluido Rosa.

L’interesse per The Wall, mai cessato dal 1979, anno dell’uscita del disco, si è concretizzato nella regia di riduzioni teatrali dell’opera, nella pubblicazione di un saggio (Un’anima in scena – in Pink Floyd The Wall, 2005), in una relazione per il 2nd World Congress of Arts Therapies (Budapest, 2011), e nella co-conduzione di un corso (Opera-rock, fra narrazione e musica) presso il master di arti-terapie dell’associazione AEPCIS, tuttora attivo. Ospite del programma RAI Dixit (2011) sui Pink Floyd.

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