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Zippe e i suoi sentimenti tra ritmo e chillout

Zippe e i suoi sentimenti tra ritmo e chillout
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“Bonsoir” è il disco d’esordio di Zippe. Un overtime sull’amore e sulla vita che porta a riflettere sul concetto di genesi ed epilogo.

Zippe e i suoi sentimenti tra ritmo e chillout

Zippe ha una vocalità intensa e inconfondibile, cifra stilistica da fuoriclasse e penna dal forte impatto emozionale. Sono i suoi tratti distintivi. Dopo l’esordio nel 2020 con “Milano, è inutile” ed il successo ottenuto con il suo ultimo singolo, “Mi nascondo da te”, torna nei digital store con “Bonsoir” (distr. Artist First), il suo primo album che racchiude tutte le sfumature della sua anima tradotta in musica.

Scritto nell’arco degli ultimi due anni, attraversati dalla pandemia globale e dalla conseguente destabilizzazione ed eversione scaturita in tutti noi, il disco è un concentrato di riflessioni ed esperienze, un forziere in cui ogni ascoltatore può rifugiarsi per riporre i propri ricordi, a cui attingere ogni qualvolta il cuore ne senta il bisogno.

Memorie, gioie, delusioni, rimpianti, lacrime e risate si susseguono in un camaleontico mosaico realizzato con i frammenti di ciò che siamo, polaroid di vita che si inseriscono nell’album del nostro percorso personale, incollate alle pareti più intime di noi e incorniciate dalle vibrazioni interiori che, come una scossa, si originano dalla fusione di mente e battiti per colmare e corroborare tutti i nostri sensi di emozione.

La scelta del titolo e della title track, attualmente in rotazione radiofonica, è l’emblema della visione artistica duttile e polivalente di Zippe: “Bonsoir”, dal francese “Buonasera”, simboleggia infatti l’inizio o la fine di un frangente, di un arco temporale; tutto dipende da quando viene detto, augurato, pronunciato.

Un giorno che volge al termine con l’arrivo del tramonto, o una serata che, da esso, prende vita. La possibilità di scegliere come agire e, ove non ci è possibile, come reagire alle azioni altrui.

«Ho scritto questo disco in due anni – dichiara il cantautore meneghino classe ’97 -. È un progetto molto importante per me, perché riflette quello che sono e, finalmente, mi sento davvero contento, felice di qualcosa. In “Bonsoir” ho voluto raccontare le mie esperienze, racchiuderle insieme come la chiusa di un cerchio, da cui poi, si ricomincia a girare».

«Una staccionata nel giardino della mia vita finora, che non separa, ma tiene unite tutte insieme determinate situazioni e determinati eventi. Un viaggio nella quotidianità di un venticinquenne tra amori, due di picche, litigi e serate indimenticabili. Momenti che tutti noi abbiamo attraversato ed in cui, mi auguro, ciascuno di voi potrà ritrovarsi».

Un recinto libero, libero di aprirsi al mondo o verso di esso, entro il quale svestirsi dall’armatura sociale per riscoprire la propria essenza attraverso ciò che vi abbiamo inserito e che fa parte di noi, di quella serie di scatti nitidi e indelebili che raccontano chi siamo, per ricordarlo non tanto agli altri, ma a noi stessi, quando perdiamo la rotta, il nostro faro guida.

Sonorità freschissime e ricercate, curate dal tocco incantato di Dema, avvolgono testi senza tempo, o per meglio dire, figli di un’età oltre le mode e le convenzioni del tempo, guidando l’ascoltatore tra le carrozze di un binario emotivo che viaggia nella stessa direzione dei sogni, tra quelli realizzati, quelli infranti e quelli ancora rinchiusi, per timore, auto sabotaggio o disillusione, nel cassetto del cuore.

Tredici tracce, dieci inediti e tre featuring, delineano l’evoluzione di Zippe, l’artista, in correlazione con Alessandro, l’uomo, regalando al pubblico una full immersion overtime, in cui passato, presente e futuro si abbracciano e si scontrano per collimare infine in un unico luogo, quello della consapevolezza di chi siamo e come, in base a questo, vogliamo diventare.

A cura di Elisa Aura Serrani

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