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Jamie racconta l’indifferenza sociale sulla Gen Z

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“Oggi Piango” è il nuovo singolo di Jamie, un suggestivo intreccio di dolore e speranza per riflettere sui nostri giovani.

Jamie racconta l’indifferenza sociale sulla Gen Z

Quanto è difficile mettersi a nudo, raccontarsi senza filtri mostrando al mondo le proprie fragilità e tutte quelle scalate ostili e impervie su cui siamo inciampati e di cui, ancora oggi, portiamo dentro e addosso traumi e cicatrici? A questo interrogativo ha provato a rispondere Jamie, che dopo il successo ottenuto con le sue precedenti release, torna nei digital store con “Oggi Piango”, il suo nuovo singolo prodotto da Salvatore “Toty” Russo.

Con la sensibilità e l’eleganza che contraddistinguono tutto il suo percorso in musica, il brillante cantautore urban-rap maceratese classe 2002 riconferma l’intenso intimismo della sua penna con un pezzo capace di sfiorare e attraversare tematiche complesse e molto delicate.

Dalla droga alla violenza familiare, passando per il bullismo e tutta quella serie di interrogativi che, come un martello pneumatico, affollano i pensieri degli adolescenti, incatenandoli in gabbie animiche e mentali che li imprigionano in giornate apparentemente vuote ma sature di zavorre emotive, in giorni «in cui ogni dannata ora è un fottuto lunedì».

Nel racconto onesto e sincero di un figlio della generazione Zeta, considerata da molti imperscrutabile, superficiale e priva di valori, Jamie trasforma il rumore dei decibel di quei pensieri martellanti in suono, il suono della verità di chi nonostante le difficoltà, ha scelto e decide ogni giorno di rimanere fedele al proprio sentire – «ho quasi perso mia madre, ma non ho perso me stesso» -, anche quando chi gli sta accanto «ha rischiato ed è finito in overdose», anche quando la quotidianità lo porta a pensare che sì, «vorrei cambiare vita, ma è lei a cambiare me».

Un assaggio di dolore e amarezza intriso di speranza che colpisce dritto al cuore, e da cui si evince come, anche nel 2023, la società tenda a minimizzare, se non a demonizzare del tutto, le richieste, i desideri, le inclinazioni e le naturali aspettative dei suoi giovani, come lo stesso Jamie, concludendo, racconta:

“vivo in un piccolo villaggio esterno dalla provincia di Macerata, e quel che noto abitando qui, è che i giovani sognano, e sognano come non ho mai visto fare a molti altri ragazzi. C’è un mix di fiducia, ottimismo e speranza che ogni giorno li porta ad andare avanti, senza arrendersi o abbattersi.”

“Questi sogni, però, sono quasi sempre incompresi dalla società, che li e ci guarda un po’ dall’alto al basso. Nel brano, spiego questo concetto quando dico che il semplice “stare bene” paradossalmente non ci fa stare, perché non ci basta “stare bene quaggiù” ed accontentarci di quel che stiamo vivendo ora.”

“A rendere distopica la nostra situazione, inoltre, probabilmente è anche l’istruzione, che per alcuni di noi è stata un rifugio, per altri una cella e, per altri ancora, entrambe le cose.”

«Mi impegnavo solo a scuola e il resto andava male, zero amici tra i compagni»; un flusso di coscienza che nel fluire di liriche e barre evidenzia come le apparenze nascondano una realtà completamente differente, per molti versi opposta, volutamente celata da un «cuore fatto di latta», divenuto tale a causa dell’indifferenza sociale – «nessuno che ci guarda» -, ma che Jamie invita ad esternare attraverso le proprie passioni, proprio come lui continua a fare con la musica – «mi esplode la testa, canto ciò che c’è dentro» -, ricordando a tutti, suoi coetanei e non, che abbiamo la possibilità, quasi il dovere, di cambiare le carte in tavola, per assicurarci un domani migliore – «la tua vita è una merda, bro tu cambiala adesso» -, in cui quell’”Oggi Piango”, si trasformi in un lontano ricordo.

A cura di Elisa Aura Serrani

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