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Tribute band, attenzione alla Guardia di Finanza!

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Tribute band, quanto suonano! E quanto guadagnano! Ma dichiarano al fisco italiano tutto ciò che incassano?

Tribute band, attenzione alla Guardia di Finanza!

La maggior parte dei locali ospita tribute band in grado di garantire loro un ampio pubblico. Se la band originale si è addirittura sciolta o un componente è morto (per quanti soldi uno possa avere, non potrà mai acquistare un biglietto per assistere a uno spettacolo dell’artista scomparso), allora la quotazione di una tribute band sale a dismisura, tanto che le più famose suonano sui più importanti palchi e organizzano addirittura dei grandi tour internazionali!

Sicuramente è interessante vedere come tanti musicisti riescano in qualche modo a sbarcare il lunario suonando la musica dei loro beniamini, atteggiandosi come loro, vestendosi in modo uguale e suonando esattamente le stesse note! Forse è un attività poco creativa certo, ma per chi segue il sogno di essere un musicista di professione questo è davvero tra i pochi modi ancora funzionanti per portare a casa uno stipendio.

Infatti spesso i cachet per le tribute band più famose sono di tutto rispetto, a volte anche superiori a quelli di band indipendenti che con tanti sacrifici portano avanti la loro musica (originale) e carriera. E finchè i compensi percepiti dall’attività live rispettano i casi di esonero nella dichiarazione dei redditi previsti dalla legge non c’è alcun problema con la finanza.

Ma cosa accade per tutte quelle tribute band che percepiscono compensi tali da non giustificare l’esonero? Molto spesso niente, perchè (diciamocelo pure), le attività portate avanti da tante piccole agenzie (o in nero direttamente dai componenti di queste band) passano quasi sempre inosservate sotto gli occhi della Guardia di Finanza.

Però a volte accade che qualche furbetto venga colto in flagranza di reato e sia costretto a pagarne le amare conseguenze. Come nel caso di Piero Epifani (in arte Piero Venery) “famoso” leader di una delle tante tribute band dei Queen denunciato dalla Guardia di Finanza che gli ha recentemente contestato incassi (e i relativi mancati versamenti) pari 700.000 euro (e 70.00 euro di IVA evasa) percepiti tra il 2009 e il 2013 per i circa 500 concerti organizzati.

Infatti, grazie a controlli incrociati di vari enti, tra cui la SIAE, è emerso che è stato occultato al Fisco gran parte del volume d’affari. E molto probabilmente risulterà che Piero Epifani sia l’unico ad avere percepito questo denaro dato che la spartizione del cachet tra i vari componenti della band, difficilmente avrà seguito modalità compatibili a giustificare solo un parziale incasso del totale delle somme guadagnate (gli altri musicisti avranno rilasciato regolare fattura o ricevuta?).

E se i prossimi ad essere scoperti foste proprio voi?

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