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XIU XIU in concerto a Milano 

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Gli XIU XIU live al BIKO di Milano per presentare il nuovo disco “Ignore Grief”.

XIU XIU in concerto a Milano 

NAO UAO è felice di annunciare il ritorno a Milano degli XIU XIU previsto per il 27 settembre 2023 al BIKO di Milano nel corso del tour internazionale della band di presentazione del nuovo devastantemente macabro e opportunamente cacofonico album “Ignore Grief” uscito lo scorso 3 marzo 2023 su Polyvinyl.

Angela Seo canta in metà disco. Jamie Stewart canta nell’altra metà. La metà delle canzoni sono industrial sperimentali. La metà delle canzoni sono classici moderni sperimentali. La metà è vera. La metà è immaginaria.

Le vere canzoni tentano di trasformare il peggio che la vita ha offerto, a cinque persone con cui la band è connessa, in una sorta di forma disperata che fa qualcosa, qualsiasi cosa, oltre a macinare e brutalizzare i loro cuori e la loro memoria all’interno di queste esperienze incredibilmente orrende.

Le canzoni immaginarie sono un’espansione e un’esplorazione astratta del primo genere rock and roll “Teen Tragedy” come punto di partenza per decontaminare le travolgenti emozioni della band nel conoscere e vivere con quello che è successo a queste cinque persone.

Il vecchio amico e nuovo membro David Kendrick (Sparks, Devo, Gleaming Spires) si unisce ad Angela Seo e Jamie Stewart attraverso qualunque cosa possa essere e qualunque cosa possa significare e perché mai possa essere successo.

Uno show unico e imprevedibile – come l’intera discografia della band – che assumerà i tratti di un vero e proprio rituale in cui gli XIU XIU presenteranno i brani del nuovo lavoro “Ignore Grief” in una delle venue più calde e accoglienti della città di Milano.

Una serata che si preannuncia assolutamente imperdibile. Apertura porte alle ore 21 e inizio performance alle ore 22. Biglietti in vendita su circuito DICE. Evento riservato ai soci ARCI.

Chi è la band

Gli Xiu Xiu nascono a San Jose nel 2000, anche se, nel tempo si stabilirà a Seattle e Washington. La band è il frutto dell’ingegno musicale del cantautore Jamie Stewart (già membro di gruppi come IBOPA e Ten in the Swear Jar), che è anche l’unico membro fisso del gruppo.

Alla formazione iniziale si aggiunse prima Cory McCulloch (bassista) e poi diversi amici di Stewart, tra cui Lauren Andrews e Yvonne Chen (tastiere).

Nel corso della storia della band, tuttavia, la line-up muta spesso e coinvolge anche il percussionista Ches Smith (Deerhoof), la cugina di Jamie Stewart, ossia Caralee McElroy, i membri di Mr. Bungle e dei The Dead Science Sam Mickens e Jherek Bischoff. 

Alcuni di loro, tra cui McCulloch, avevano suonato con Stewart anche in alcune sue band precedenti, come Ten in the Swear Jar e IBOPA. Firmato un contratto con la 5 Rue Christine, nel 2002 pubblicano “Knife Play”. Nello stesso anno esce l’EP “Chapel of the Chimes (Absolutely Kosher Records), che contiene la cover di “Ceremony” dei New Order. 

Il 2002 è quindi un anno di soddisfazioni artistiche per la band, che però si conclude tragicamente: il padre di Jamie Stewart, Michael Stewart (cantante dei We Five) si suicida, facendo piombare il figlio nello sconforto.

L’attività del gruppo comunque prosegue, anche se McCulloch abbandona temporaneamente il progetto. Nel 2003 viene pubblicato “A Promise”, album in cui vengono inserite anche chitarre e archi, e in cui si trovano anche la cover di “Fast Car” di Tracy Chapman e l’omaggio a Ian Curtis “Ian Curtis Wishlist”.

Dopo un tour promozionale, Stewart e soci ritornano in studio per registrare un mini-CD dal titolo abbastanza esplicito, “Fag Patrol”, distribuito in 1000 copie e contenente due inediti e alcune rielaborazioni.

Il loro terzo album in tre anni esce nel 2004 e si intitola “Fabulous Muscles” con cui la band si conferma dirompente ed eccentrica.

Nel 2005 esce un album live chiamato “Life and Live”, disco registrato dal vivo nel 2003 e contenente tracce per lo più acustiche. Nei ringraziamenti del disco appare anche il nome di Devendra Banhart.

Nel 2005 esce anche il quarto disco “La Forêt”, un album con meno elettronica e più melodia, quindi più introverso e riflessivo dei precedenti. Segue una collaborazione con il duo torinese dei “Larsen”, accreditata come XXL e confluita nella pubblicazione di”¡ !”.

Nel 2006 esce “The Air Force”, mentre la formazione del gruppo si stabilizza come trio (Stewart, Smith e McElroy). Sempre nel 2006 esce un EP di cover – “Tu Mi Piaci” – e un “picture disc” in 7″ con immagini di David Horvitz. 

Prosegue il connubio Xiu Xiu – Larsen e nel 2007 viene pubblicato “Spicchiology?”. Nello stesso anno esce anche il CD doppio “Remixed & Covered”, che contiene 18 tracce tra remix e cover degli Xiu Xiu realizzati da altri artisti, tra cui Devendra Banhart e Marissa Nadler. 

Il 2008 è l’anno di “Woman as Lovers”, che si distacca in parte dall’indie rock e segna una lieve svolta verso dei generi affini al pop rock e al soul.

Nel 2010 esce “Dear God, I Hate Myself”, primo lavoro a seguito dell’uscita dal gruppo di Caralee McElroy e l’arrivo nella band di Angela Seo alle tastiere, synth e batteria elettronica. Si tratta di un disco maturo impreziosito dal singolo “Chocolate Makes You Happy”. 

L’anno dopo è la volta di “Always” (Bella Union), in cui Stewart duetta in un brano con Carla Bozulich. Nel febbraio del 2014 esce “Angel Guts: Red Classroom”, il nono album in studio, ispirato a un film porno giapponese del 1979. 

La differenza più evidente rispetto al precedente disco è in gran parte estetica: questa nuova pubblicazione dispone praticamente solo di synth analogici e drum machine, risuona più fragile e scarno, anche perché la chitarra è praticamente assente. 

Ma è proprio questo particolare approccio che rende l’album molto più abrasivo e tagliente del precedente, scacciando una volta per tutte i dubbi di una presunta virata verso la pop music da parte della band.

Quello che è venuto dopo Angel Guts è stato un esempio perfetto dell’imprevedibilità della band: fra le altre cose, una raccolta di spirituals e field recordings come “Unclouded Sky”, pubblicata in occasione del Record Store Day del 2014, la musicassetta di “Respectful & Clean”, una lunga escursione nei field recordings come “Tired Of Your World… Peru” (2015), un album suonato unicamente da vibratori come “Kling Klang” (2015) e infine una rilettura parziale della colonna sonora che Angelo Badalamenti scrisse per “I segreti di Twin Peaks”, il serial televisivo cult del 1990-1991, dal titolo “Plays The Music Of Twin Peaks”.

Dopo aver collaborato con Lawrence English ancora per parte di Lynch al progetto HEXA, Jamie Stewart e i suoi Xiu Xiu (sempre le fidi Angela Seo e Shayna Dunkelman al suo fianco) tornano in cammino con “Forget” (2017).

“Girl With Basket Of Fruit” è il nuovo capitolo della saga Xiu Xiu e arriva nel febbraio del 2019. Se quest’ultimo lavoro è incentrato sui drammi vissuti dal mondo femminile, il nuovo “Oh No” (2021) degli Xiu Xiu risente dei problemi di salute mentale di Stewart, il quale, poco dopo la pubblicazione del disco del 2019 condivise sui social la necessità di annullare il tour e recuperare il suo equilibrio. 

Una delicata dinamica privata a cui si è aggiunto il dramma mondiale del Covid-19. Nel 2023 Jamie Stewart aggiorna la discografia marchiata Xiu Xiu con “Ignore grief”. La dimensione duets di “Oh No” si amplia: il braccio destro Angela Seo canta metà delle tracce presenti (e dirige ancora una volta un videoclip, a questo giro il primo singolo “Maybae Baeby”). 

Un dolore (con)diviso tra le “teenager tragedy songs” intonate dalla soffusa voce di Stewart e i brani più sperimentali della Seo. Questi ultimi sono il puntuale e massacrante impatto sonoro della band retto dall’incedere di percussioni fredde, metalliche e tribali. 

Stewart invece si muove tra stridori orchestrali e sinistri rintocchi di piano.Tra di loro si inserisce il batterista David Kendrick, ex membro di Devo e Gleaming Spires nonché in passato turnista con gli Sparks.

Esposta la cornice, “Ignore grief” è l’ennesimo quadro di sofferenza e orrore. Le liriche sono flash dalla scena di un crimine, lampi di luce su incubi fatti di dipendenza, prostituzione (“Brothel Creeper”) e vite distrutte. 

E per quanto la band dichiari che metà delle tracce sia reale e l’altra immaginaria, negli Xiu Xiu questo confine è davvero labile: i colpi arrivano tutti, sempre, e il contesto musicale buio e deviato fornisce la stessa aura nera a tutti i brani.

A cura di Simone Castello

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