L’azienda che salva i monumenti (e non solo) grazie alle nanotecnologie è tutta italiana.
Le nanotecnologie per il restauro di opere d’arte e di monumenti giocano un ruolo fondamentale nel contrastare i processi di degrado dovuti al tempo e all’inquinamento.
Nanotecnologie per il restauro: 4word360.
4word360 è un’azienda italiana che dal 2006 opera nel settore delle nanotecnologie. Fisica quantistica, biologia molecolare e scienza dei materiali fanno parte del know how dell’azienda.
Grazie a questa tecnologia è possibile modificare l’energia di superfici che possono andare dai dipinti, ai vetri così come al legno fino ad arrivare a metallo e pietra. Il principio è che minore è l’energia di superficie, minore è l’aggressione da parte dei fenomeni atmosferici e chimici (muffe, grassi, agenti chimici).
“Nel nome del patrimonio artistico.”
Dunque la scienza al servizio dell’arte. 4word360 è famosa per aver contribuito al salvataggio dalle intemperie del famoso esercito di terracotta del primo imperatore cinese. Dalla Cina a Roma il passo è breve. Anche San Pietro ed i suoi marmi hanno richiesto l’aiuto della nanotecnologia per preservare secoli di storia.
Ultimo sito archeologico per cui l’azienda hi-tech tutta italiana sta lavorando è quello del parco nazionale di Pantelleria. Qui sono state ritrovate grazie agli scavi diversi oggetti in terracotta importati dall’Egeo e dall’antico Egitto.
Nanotecnologie non solo per il restauro.
Una delle conquiste di 4word360 è stata nel 2008. Grazie al primo formulato nanotecnologico con proprietà idro e oleo repellente l’azienda ha conquistato il mercato nazionale ed internazionale rivoluzionando i tradizionali sistemi protettivi in uso fino ad allora.
Da sempre, oltre che a operare nel nome dei beni culturali, l’azienda opera in diversi campi. In particolare quello dei dispositivi di protezione quali mascherine chirurgiche, schermi di protezione e camici in uso dalla Marina Militare.
La scienza come l’arte ha bisogno di creatività perché è grazie alla creatività che si trovano soluzioni ai problemi apparentemente impossibili da risolvere. Il Challenge Prize ne è un’esempio e quelli di Nesta Italia, una organizzazione no profit con base a Torino, sono pronti ad accogliere la sfida.