L’arte partecipata Valenza permette di intervenire nel processo creativo insieme agli artisti. Ecco di cosa si tratta.
L’arte partecipata a Valenza dall’8 febbraio 2021 ha un luogo dove manifestarsi. Grazie ad un progetto del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, “l’Istituto Comprensivo Valenza A” ha creato un percorso di installazioni tra corridoi e aule della scuola.
Arte partecipata Valenza: l’artista è anche il pubblico.
L’intenzione del museo si rifà alla teoria della formatività elaborata dal filosofo Luigi Pareyson. Pareyson sosteneva che il fare artistico non è arbitrario ne finito. L’artista si corregge e cambia, produce l’opera, ma il suo agire è guidato dal principio della forma formante: l’opera d’arte è fatta ma anche si fa nel suo continuo divenire.
La Sedia in viaggio di Carlo Guzzi.
Dunque visitando il museo il pubblico sarà invitato a partecipare, affiancandosi agli artisti in mostra, intervenendo così nel processo creativo. Il primo artista con il quale il pubblico si interfaccerà è Carlo Guzzi. Guzzi è un artista che da sempre lavora sulla tridimensionalità ed il concetto di vuoto/pieno.
È stato proprio il preside dell’istituto comprensivo a dare il via alla “rielaborazione” della prima opera acquistata dal museo. “La sedia in viaggio” è diventata “Sedia in viaggio – Sangue prezioso” dove un tappeto di piccoli rubini, simbolo del legame con il territorio valenzano famoso per l’arte orafa, adorna i solchi della sedia.
Per concludere quello del museo di arte partecipata di Valenza è un esempio di come anche a livello locale ci sia sempre maggiore volontà di coinvolgere, sensibilizzare ed educare la popolazione all’arte e alla cultura che sono patrimonio non solo per Italiano ma dell’umanità.