Quali mascherine protettive scegliere per l’uso quotidiano come sarà quello della fase di ripartenza: meglio di stoffa o chirurgiche ?
Per la fase 2 quasi sicuramente le mascherine protettive saranno obbligatorie in tutta Italia. In alcune regioni è già così ma bisogna anche considerare che non sono di facile reperimento e quando lo sono i costi sono non di rado alti. Quando si va ad acquistare una mascherina spesso ci si chiede se scegliere quelle chirurgiche o di stoffa o ancora quelle FFP1 o se basta una sciarpa.
Il mondo si prepara a muoversi con mascherine protettive per naso e bocca (rimane sicuramente il problema degli occhi in chiave di possibile contagio, visto che il virus può “accedere” all’organismo anche attraverso la congiuntiva oculare).
In Austria, ad esempio, non si può entrare nei supermarket senza mascherina, mentre nella Repubblica Ceca ed in Slovacchia non è ammesso girare in pubblico senza questo dispositivo. E non parliamo di quanto avviene in Asia: tutte le immagini che giungono da Cina, Corea e Giappone mostrano infatti tutte le persone che circolano con il viso protetto da mascherina.
Mascherine chirurgiche e di stoffa
Le mascherine di stoffa proteggono meno rispetto alle chirurgiche, anche se gli esperti le considerano una protezione, in quanto comunque sono in grado di intrattenere le particelle virali emesse da chi è contagiato mentre non proteggono molto in entrata. Anche sciarpe e foulard proteggono poco, anzi meno di tutte, e servono più che altro per limitare la diffusione da persone asintomatiche poiché non aderiscono bene al viso.
Le mascherine chirurgiche invece sono migliori di quelle di stoffa in quanto bloccano la diffusione del virus in uscita anche se non hanno la funzione filtrante nell’inspirazione. Riescono comunque ad offrire una protezione minima soprattutto se rispettano le norme CE e dei Dispositivi Medici.
La mascherina può difendere gli altri se siamo asintomatici e in qualche modo può proteggerci dal contatto con gli altri se non riusciamo a mantenere la distanza consigliata di 1 metro. Inoltre, indossare una mascherina è un ottimo deterrente dal toccarsi naso, occhi e bocca visto che le mucose possono rappresentare la porta di ingresso al virus nel caso di contaminazione da contatto con le mani.
Per le famiglie italiane insomma, c’è una voce extra nei conti del budget mensile da cominciare a tenere sotto controllo. Se è vero che nella fase due, quella della riapertura graduale dell’Italia, diventerà obbligatoria la mascherina, come già prevedono tra l’altro la Lombardia e la Toscana, bisognerà mettere nel conto il costo di questi dispositivi. Soprattutto quando si comincerà a uscire di casa per diverse ore.
La corsa alle mascherine protettive si scontrerà oltre che con il nodo disponibilità, visto che potrebbero non essercene a sufficienza per tutti, anche con un problema di costi. Non a caso c’è chi, come la Toscana, ha garantito una prima distribuzione gratuita tra i suoi cittadini.
Ma quanto costerebbe a una famiglia organizzare una scorta per almeno un mese?
Come risparmiare?
Per risparmiare un po’ non mancano però alternative valide. Innanzitutto anche se l’indicazione per un loro utilizzo monouso lo escluderebbe c’è la possibilità di sterilizzare le mascherine chirugiche spruzzandole per tutta la superficie con soluzioni a base di acqua e alcol (al 70%) in modo da poterle riutilizzare per qualche giorno più.
È una soluzione, questa, che è stata suggerita anche dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, anche se il procedimento non dovrebbe essere ripetuto più di 3-4 volte.
Un’altra soluzione più economica è quella di ricorrere alle mascherine protettive lavabili. Clicca qui per maggiori informazioni.