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Farcela nel music business: cosa serve?

Farcela nella music business: cosa serve?
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Tanti artisti hanno una concezione profondamente sbagliata del music business. Ecco quali sono le cose da tenere sempre a mente al fine di non vanificare tutti gli sforzi.

Farcela nella music business: cosa serve?

Ultimamente riceviamo moltissime email di giovani musicisti in preda al panico poichè non riescono ad entrare con la loro musica all’interno del music business e che sono ancora alla ricerca della famigerata etichetta discografica che investa su di loro (per quale motivo dovrebbe farlo, aggiungiamo noi?). Questo settore è molto particolare ed entrarne a far parte richiede una conoscenza davvero approfondita sull’argomento.

Il 90% dei musicisti vede come meta finale quella di poter anche viverci ricavandoci un profitto; tuttavia, a giudicare dalla nostra esperienza nel settore con Plindo eLabel, abbiamo percepito come solo in pochissimi abbiano una percezione reale di come portare avanti un’attività commerciale di questo genere e come in moltissimi siano ancora saldamente ancorati ad una concezione ormai obsoleta di music business.

Premettendo che non ci sono regole uguali per tutti, in questo articolo ci permettiamo di dare qualche semplice consiglio sui requisiti minimi (in ordine di importanza) per entrare a far parte del music business.

1. Budget

Prima di tutto servono tantissimi soldi. Se non li avete difficilmente potrete entrare a fare parte di questo modo. Risparmiate su vacanze, spese inutili e divertimenti se davvero state inseguendo questo sogno. Non chiedete alla etichette discografiche di investire su di voi perchè non è ciò che fanno ormai da tanto tempo. Quelle che lo fanno spesso non riescono a darvi quello che realmente cercate oppure vorranno prima analizzare bene il vostro attuale business e la vostra popolarità per capire se ci saranno le basi per farne un profitto e darvi una chance.

2. Promozione

La pubblicità è l’anima del commercio. Quante volte avete sentito questo slogan? Per essere popolari è necessario investire molto in pubblicità (o sperare di trovare qualcuno che lo faccia per voi…) che vi darà la visibilità che credete di meritare. Più investite e più sarete notati. Solo così riuscirete a raggiungere un ampio pubblico. Parliamo di pubblicità vera e programmata e non di qualche recensione su blog amatoriali. Se il vostro prodotto sarà di qualità e le vostre strategie di marketing saranno efficaci, i risultati verranno di conseguenza.

3. Professionalità

Già, sembrerà banale, ma è quella che spesso manca. L’approccio amatoriale è sempre sbagliato quando si vuole fare del business. È necessario essere precisi e puntuali, affidarsi a professionisti che lavorino per voi al meglio e che, grazie alla loro professionalità, di conseguenza, faranno apparire anche la vostra musica come un progetto discografico serio.

4. Ruoli

Ad ognuno il suo. Questo detto è poco diffuso, specialmente nell’ambiente musicale e soprattutto in Italia. È fondamentale impegnarsi al 100% nel fare bene il proprio mestiere e basta. Desiderate essere musicisti? Allora fate solo quello e supervisionate chi per voi svolge (e sa come farlo) tutte le altre attività che l’industria discografica impone. Non potrete mai essere musicisti, autori, promoter, professionisti del marketing, grafici, video maker e fonici allo stesso tempo e soprattutto non potrete svolgere da soli tutte queste mansioni al top della qualità e professionalità.

5. Qualità tecnica

Per qualità intendiamo produzioni audio e video di alto livello tecnico, un’immagine ben definita e coordinata su tutte le vostre vetrine (web, social network, concerti). Spesso si ritiene che registrare un disco con il proprio computer e con mezzi limitati, in modo del tutto amatoriale e senza alcuna competenza sia sufficiente per “iniziare”. Sbagliato, anzi sbagliatissimo! Stessa cosa vale per i video fatti con i cellulari, grafiche realizzate con word, etc. etc.

6. Pianificazione

Il vostro progetto discografico è un business e per questo deve essere pianificato in tutti i minimi particolari così come qualsiasi altra tipologia di attività commerciale/professionale. Se non lo fate cadrete presto nell’abisso della mediocrità imprenditoriale e il fallimento sarà più vicino di quanto pensiate.

7. Umiltà

Sappiate che fino a che non sarete affermati (ciò significa fino a quando non ci sarà qualcuno disposto a pagare purchè di vedervi suonare ad un concerto) non siete nessuno. Evitate atteggiamenti da rockstar anche se siete sicuri di scrivere la musica più bella del mondo. Siate rispettosi del lavoro altrui, cercate di conoscere i vostri interlocutori, di capire e di fare domande intelligenti per favore!

8. Qualità artistica

Quando si parla di business questa non è così indispensabile come in molti credono, o meglio, è un aspetto che non occupa i primi posti, quelli più importanti. Quante volte vi siete detti:”Ma quello come fa ad essere su MTV o a Radio Deejay?” piuttosto che: “Come mai così tanta gente segue questo artista così mediocre?”. Ecco questo accade quando i primi cinque punti di questo elenco sono talmente forti ed efficaci per quel progetto discografico che la qualità artistica della musica passa in secondo piano.

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