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Vintage sostenibile, tra second-hand e tecnologia

Tempo di lettura: 2 minuti

Il vintage ha intercettato nuove sensibilità, diventando più etico e sostenibile.

Vintage sostenibile, tra second-hand e tecnologia
Non lasciarti ammaliare dai trend di stagione o dal fast fashion: la moda più sostenibile che ci sia è quella vintage.

Dal vintage sostenibile all’abitudine del riuso: il second-hand diventa un nuovo modo di intendere la moda.

In un settore dominato dal fast fashion, il second-hand emerge e si impone. Divenuto celebre per il suo carattere nostalgico, il mercato vintage ha contribuito a dare una nuova vita agli oggetti. Perciò, l’effetto non è più quello di un prodotto antico. Anzi, diventa una soluzione utile di vestiario o arredamento appartenuto ad altri e subito fruibile in pochi click.

Perché comprare vintage sostenibile

Second-hand sostenibilità

Il second hand pone l’attenzione principalmente su una visione più green degli acquisti, oltre ad una filiera produttiva più rispettosa, una distribuzione meno invasiva e, sostanzialmente, un sistema meno dannoso per il pianeta e i lavoratori.

Non si butta via più niente: tutto quello che può essere recuperato e che è in buono stato può essere indossato da un altro. Quello che per te è un rifiuto, per altri rappresenta una risorsa a cui dare una seconda possibilità.

Tutto questo si riflette in vestiti che durano più a lungo, passando di generazione in generazione. Oppure dati a perfetti sconosciuti. Un comportamento virtuoso che si traduce in meno rifiuti e una produzione ridotta, che diminuisce notevolmente l’impatto dell’industria fashion sulla Terra.

Oggi non è difficile trovare la moda second hand. Esistono negozi, mercatini, shop online e perfino app che consentono di vendere e acquistare capi usati. Senza tralasciare che non indosseremo mai una moda omologata, ma frutto dei nostri gusti e del nostro stile.

Il supporto della tecnologia

Negli ultimi anni, portali e app come Depop, Vestiarie Collective, Vinted e Wallapop hanno fatto di questo concetto il loro core business. Un fenomeno che è diventato così rilevante che anche i colossi come Subito e Zalando hanno inaugurato esperienze di shopping dedicate al riuso.

Gli utenti sono soprattutto under 40, che prediligono il vintage perché rispetta l’ambiente e conferisce una nuova dignità a vestiti e oggetti che hanno una storia da raccontare.

Un nuovo modello virtuoso

Il second-hand, grazie alle nuove tecnologie e alla fruizione quotidiana, è riuscito a colpire un duplice obiettivo: da una parte, preservare lo sfruttamento delle risorse naturali e umane, dall’altro, considerare gli utenti come persone, ancor prima che come consumatori.

Moda vintage, second hand, capi usati: indossare un tipo di abbigliamento che abbatte il nostro impatto ambientale non ha prezzo e ci permettono di far parte di quell’economia circolare di cui abbiamo fortemente bisogno.

Quali sono i capi vintage che non possono assolutamente mancare nel tuo armadio?
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