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Peel Saver è il packaging made in Italy realizzato con le bucce di patate

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Un packaging per patatine fritte costituito da componenti 100% naturali: ecco Peel Saver

Peel Saver è il packaging made in Italy realizzato con le bucce di patate
Peel Saver è un packaging pensato per lo street food più amato al mondo, le patatine fritte.

Peel saver è il packaging tutto italiano realizzato con le bucce di patate per dire addio alla plastica nello street food.

Paolo Stefano GentileSimone Caronni e Pietro Gaeli sono tre giovani designer che con il loro progetto recuperano le bucce di patata per trasformarle in un contenitore 100% biodegradabile adatto per lo street food.

Una soluzione innovativa per dire addio ai rifiuti di plastica e rispettare l’ambiente. Oggi è infatti necessario che prodotti e imballaggi siano ecosostenibili e riciclabili.

Peel Saver è la prova di quanto si può ancora fare in questa direzione.

Da scarto a materia prima

Da scarto a materia prima

La buccia di patata è costituita da amidi e componenti di fibre che, dopo la macerazione e l’essiccazione naturale, acquisiscono la capacità di legarsi tra loro e di indurirsi. Questi processi danno così vita ad un nuovo materiale sostenibile.

Le bucce vengono prima distribuite in uno stampo circolare. Quindi la sostanza risultante si rotola in una forma conica, proprio come un cono gelato.

Non solo, dopo l’utilizzo l’imballaggio può essere tranquillamente reinserito nel ciclo biologico, diventando cibo per animali o concime per le piante.

Lo Street food diventa ecologico

street food ecologico

Il tradizionale packaging per lo street food ha un tempo di utilizzo molto breve e, sebbene molti siano realizzati in carta, una volta unti non possono essere più riciclati. Con questa soluzione zero waste, le patate vengono servite all’interno della stessa buccia che originariamente le proteggeva.

In questo caso si può anche parlare di upcycling: non si tratta semplicemente di riusare qualcosa dopo il primo utilizzo, ma di pensarne ad uno completamente nuovo.

Non è ancora stata scartata l’idea di renderlo commestibile, ma perché questo avvenga, è necessario considerare alcune importanti valutazioni tra cui il sapore.

Il progetto si trova in una fase di sperimentazione, per essere presto immesso sul mercato.

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