Il futuro dello shopping delle grandi catene sta arrivando. Entri in negozio, prendi quello che ti serve e non paghi.
Supermercati senza casse. A dirlo suona strano ma è già arrivata una nuova generazione di supermarket dove le casse non sono presenti. Come pagare la spesa quindi?
Supermercati senza casse: e non paghi all’uscita.
Nello specifico questo è il caso di Amazon Go. Il colosso di Seattle è stato il primo a costruire un supermercato senza casse ne cassieri. Correva l’anno 2018 quando è stato aperto il primo store fisico Amazon Go e da allora Amazon ha esportato in tutto il mondo la sua filosofia.
Beni di prima necessità, elettrodomestici, tutto quello che si può trovare in un supermarket disponibile sugli scaffali ma senza pagare alla cassa. Tutto questo è possibile grazie all’intelligenza artificiale e a sensori di movimento. Intercettando le azioni del cliente sulla base della planimetria dello store questo connubio rende la spesa veloce e senza code.
Un’esperienza di shopping diversa, nuova, “libera” dal pagamento se così vogliamo vederla. Per lo meno fino a quando non tornerete a casa e giustamente riceverete la fattura di quanto avete acquistato, magari con tanto di ringraziamenti di Jeff Bezos.
Amazon e gli altri supermercati senza casse.
Ovviamente come Amazon anche le grandi catene come Tesco nel Regno Unito, Carrefour in Francia e Conad in Italia si sono “attrezzate” di tecnologie sviluppate da startup per competere con il gigante statunitense.
Nello specifico caso italiano di Conad del Tirreno, una delle sette cooperative della catena Conad, l’elemento centrale della spesa è l’AiC (Artificial Intelligence Cart), il carrello della spesa per intenderci. Collegato all’intelligenza artificiale sfrutta telecamere interne in abbinamento a sensori di peso integrati identificando così tutto ciò che viene messo o tolto dal carrello.
Al contrario di Amazon Go, che sfrutta telecamere a soffitto e tecnologie di elaborazione della posizione, quella di Conad e di Tracxpoint, la startup statunitense che ha sviluppato l’AiC, offre un’esperienza di shopping instore più vicina alle esigenze del cliente e per certi versi più rispettosa della privacy.
Virtualmente fisico.
Per concludere la pandemia che ha colpito l’intera umanità ha di certo contribuito ad accelerare il cambiamento che da tempo si stava lentamente manifestando. Spesa, studio e lavoro sono diventati online, smart e non in presenza. Anche eventi e fiere si stanno evolvendo a riguardo. Ne abbiamo parlato in “Eventi virtuali: come organizzare mostre e fiere nel XXI° secolo”.